IL CANTO DEI COLORI: VIBRANTI CROMIE MEDITERRANEE ARREDANO LE STANZE DI UNA RESIDENZA A PUNTA ALA INTERIOR DESIGN DI ANDREA GOBBI TESTO DI NICOLETTA DEL BUONO FOTOGRAFIE DI ISIDORO GENOVESE Blu marino, turchese, verde acqua, grigio sabbiato, rosso di ferro fuso, fucsia d'eucalipto, arancio solare. Nitide campiture cromatiche appena appena screziate da musicali intarsi tonali, una parata di tinte audacemente contrapposte alla maniera "neoplastica" di Gerrit Thomas Rietveld. Prima di ogni altra cosa, questa casa, pensata per due noti professionisti romani, è uno scattante poema di colori, un lirico scenario scritto nell' eco dell' Astrattismo e della Pop Art, ma anche della arcaica metafisica pittorica di Carlo Carrà e Walter Lazzaro, e delle cromie spontanee che scandiscono 1'esistenza mediterranea. Del resto siamo a Punta Ala, all' estremità meridionale del golfo di Follonica, e l'ineffabile sentimento della mediterraneità è dappertutto, consustanziale a ogni metro di geografia, alla fit¬ta trama di lecci, pini marittimi, cedri ed eucalipti che, connotando il paesaggio, riquadra il perenne rincorrersi del sole e del mare, e poi della luna e di un silenzio inebriante di profumi salsi e resinosi. Andrea Gobbi, interior designer sui generis (oltre ad arredare case, allestisce, nel proprio studio romano, personali degli artisti di cui è amico), non si è sottratto a tale percezione, anzi ha cercato di evocarne le emozioni più riposte e meno scontate.